Giovedì 19 Dicembre 2024

Buon Natale!
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Amore al fratello!


Come cristiani siamo obbligati a vivere le "Beatitudini" che mettono in risalto i poveri, gli emarginati, i sofferenti ... ricordando bene il detto di Gesù: "Quello che avete fatto agli altri, lo ritengo fatto a Me".

Il dono ... suggello d'amore
 "L´amore è la più potente forza del mondo: scatena, attorno a chi lo vive, la pacifica rivoluzione cristiana" CL
  
P. Jonathan Cotton OSB
  
Ho conosciuto Chiara
 Bonaventura Marinelli Ofm capp.
  
CIAO GRANDE SILVANO CHE CI HAI VOLUTO BENE …
 www.focolareliguria - 15/04/2020
  
Padre Ermanno Rossi, domenicano
 Le testimonianze di padre Fabio Ciardi e dello "Stagionato"
  
La "debolezza" di Chiara
 22 Gennaio 2020
  
A LOPPIANO al tempo di Renata Borlone
  
Il Papa si unisce alla campagna mondiale per la liberazione di Dawit Isaak
 Il giornalista e scrittore svedese-eritreo è imprigionato illegalmente in carcere in Eritrea, senza che sia stato mai avviato un processo
  
Carlo Acutis: commozione ad Assisi per la traslazione del corpo del Venerabile
 7 Aprile 2019
  
Eli, una vita accanto al "fuoco"
 26 novembre 2018
  
Ruggero Badano: un uomo giusto
 13 ottobre 2018
  
Nazarena, l'ultima reclusa
 Dal blog di Fabio Ciardi
  
Don Silvano Cola
 Con Chiara Lubich, iniziatore del movimento sacerdotale dei Focolari (22 gennaio 1928 - 17 febbraio 2007)
  
VISITA PASTORALE DEL SANTO PADRE FRANCESCO AD ALESSANO (LECCE), E A MOLFETTA (BARI)
 Venerdì, 20 aprile 2018
  
Maria Voce: Chiara Lubich ha anticipato il Concilio
 Dal numero di marzo della rivista Città Nuova
  
Di cosa ha bisogno la Chiesa? "Di martiri, di testimoni, cioè dei santi di tutti i giorni"
 Evento di Gianna Jessen a Genova
  
Grazie Gis!
 20 Gennaio 2018
  
UNA RAGAZZA CHIAMATA CIELO (Gilda Quartini)
  
IL CARDINAL JOAO BRAZ DE AVIZ A GENOVA: UN INCONTRO SPECIALE
 "Se uno mi ama, osserverà la mia parola, e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui"(Giov 14,23)
  
Marco Tecilla, una vita con Chiara
  DI ORESTE PALIOTTI
  
Aperta la beatificazione di padre Jacques, martire dell´Isis
 Torturati, offesi, vilipesi, ricattati, picchiati, i cristiani offrono la loro sofferenza per la salvezza anche dei persecutori.
  
Don Giuseppe Berardino
 Guidonia
  
Da martire a cardinale. Don Ernest Simoni, il sacerdote albanese che fece piangere il Papa
 Aveva commosso il mondo e anche il Papa il 21 settembre 2014
  
La pace di Aletta
 di Rosi Bertolassi - fonte: Città Nuova
  
NINO OLIVA : AMARE E SERVIRE I FRATELLI
 02/05/2016
  
Quel legame inscindibile tra San Giovanni Paolo II e la Divina Misericordia
 [Fonte: La Voce del Tempo]
  
Sonam Shaikh
 Da musulmana a cristiana: Ho scoperto l´amore di Gesù, a Lui dono tutto
  
"Forte come la morte è l´amore": Orvieto ricorda Elisa Lardani
 Dal 27 al 28 febbraio, il primo convegno in memoria di una mamma morta nel dare alla luce la sua quarta figlia
  
Presto Santo ‘el Cura Brochero´, pioniere di tutti i preti di strada
 Oggi la promulgazione del decreto riguardante il miracolo ad una bimba argentina. La postulatrice Silvia Correali: "Un giorno di grande allegria per tutta l´Argentina e per la Chiesa"
  
Chiedere l´impossibile. La storia di Pietro Schilirò
 I genitori di Santa Teresa di Lisieux saranno canonizzati nel cuore del Sinodo sulla famiglia: una luce per tutte le famiglie.
  
"Grazie, Francesco, per la tua vicinanza al nostro Paolo"
 La famiglia di padre Paolo Dall'Oglio, il sacerdote scomparso in Siria, ringrazia il Papa per il suo appello dopo l'Angelus di ieri
  
Mariam Baouardy, il "fiore di Galilea", seme di pace per il Medio Oriente
 Palestina in festa per la canonizzazione di domenica di Suor Maria Alfonsina Danil Ghattas e Maria di Gesù Crocifisso Baouardy, le prime Sante dall'epoca di Cristo. Oltre 2000 fedeli a Roma guidati dal patriarca Twal
  
Mons. Anton Durcovici
 Beatificazione
  
Un fiocco di neve in una notte d'agosto
 5 Agosto: anniversario della nascita al cielo di un marito e padre di dieci figli, che ha speso sino all'ultimo la sua vita per annunciare il Vangelo in Giappone
  
Marcello Candia, l'industriale per i poveri
 Promulgato il decreto sul riconoscimento delle virtù eroiche del Servo di Dio che spese la sua vita per aiutare gli "ultimi" nella lontana Amazzonia
  
François-Xavier Nguyên Van Thuân: un antesignano della nuova evangelizzazione
 Chiuso il processo diocesano di beatificazione e canonizzazione del cardinale vietnamita
  
 
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Messaggio Cristiano
UDIENZA GENERALE - Aula Paolo VI Mercoledì, 11 Dicembre 2024

Ciclo di Catechesi. Lo Spirito e la Sposa. Lo Spirito Santo guida il popolo di Dio incontro a Gesù nostra speranza. 17. Lo Spirito e la Sposa dicono: “Vieni!”. Lo Spirito Santo e la speranza cristiana

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Siamo arrivati al termine delle nostre catechesi sullo Spirito Santo e la Chiesa. Dedichiamo quest’ultima riflessione al titolo che abbiamo dato all’intero ciclo, e cioè: “Lo Spirito e la Sposa. Lo Spirito Santo guida il Popolo di Dio incontro a Gesù nostra speranza”. Questo titolo si riferisce a uno degli ultimi versetti della Bibbia, nel Libro dell’Apocalisse, che dice: «Lo Spirito e la sposa dicono: “Vieni!”» (Ap 22,17). A chi è rivolta questa invocazione? È rivolta a Cristo risorto. Infatti, sia San Paolo (cfr 1 Cor 16,22), sia la Didaché, uno scritto dei tempi apostolici, attestano che nelle riunioni liturgiche dei primi cristiani risuonava, in aramaico, il grido “Maràna tha!”, che significa appunto “Vieni Signore!”. Una preghiera al Cristo perché venga.

In quella fase più antica l’invocazione aveva uno sfondo che oggi diremmo escatologico. Esprimeva, infatti, l’ardente attesa del ritorno glorioso del Signore. E tale grido e l’attesa che esso esprime non si sono mai spenti nella Chiesa. Ancora oggi, nella Messa, subito dopo la consacrazione, essa proclama la morte e la risurrezione del Cristo “nell’attesa della sua venuta”. La Chiesa è in attesa della venuta del Signore.

Ma questa attesa della venuta ultima di Cristo non è rimasta l’unica e la sola. Ad essa si è unita anche l’attesa della sua venuta continua nella situazione presente e pellegrinante della Chiesa. Ed è a questa venuta che pensa soprattutto la Chiesa, quando, animata dallo Spirito Santo, grida a Gesù: “Vieni!”.

È avvenuto un cambiamento – meglio, uno sviluppo – pieno di significato, a proposito del grido “Vieni!”, “Vieni, Signore!”. Esso non è abitualmente rivolto solo a Cristo, ma anche allo Spirito Santo stesso! Colui che grida è ora anche Colui al quale si grida. “Vieni!” è l’invocazione con cui iniziano quasi tutti gli inni e le preghiere della Chiesa rivolti allo Spirito Santo: «Vieni, o Spirito creatore», diciamo nel Veni Creator, e «Vieni, Spirito Santo», «Veni Sancte Spiritus», nella sequenza di Pentecoste; e così in tante altre preghiere. È giusto che sia così, perché, dopo la Risurrezione, lo Spirito Santo è il vero “alter ego” di Cristo, Colui che ne fa le veci, che lo rende presente e operante nella Chiesa. È Lui che “annuncia le cose future” (cfr Gv 16,13) e le fa desiderare e attendere. Ecco perché Cristo e lo Spirito sono inseparabili, anche nell’economia della salvezza.

Lo Spirito Santo è la sorgente sempre zampillante della speranza cristiana. San Paolo ci ha lasciato queste preziose parole: «Il Dio della speranza vi riempia, nel credere, di ogni gioia e pace, perché abbondiate nella speranza per la virtù dello Spirito Santo» (Rm 15,13). Se la Chiesa è una barca, lo Spirito Santo è la vela che la spinge e la fa avanzare nel mare della storia, oggi come in passato!

Speranza non è una parola vuota, o un nostro vago desiderio che le cose vadano per il meglio: la speranza è una certezza, perché è fondata sulla fedeltà di Dio alle sue promesse. E per questo si chiama virtù teologale: perché è infusa da Dio e ha Dio per garante. Non è una virtù passiva, che si limita ad attendere che le cose succedano. È una virtù sommamente attiva che aiuta a farle succedere. Qualcuno, che ha lottato per la liberazione dei poveri, ha scritto queste parole: «Lo Spirito Santo è all’origine del grido dei poveri. È la forza data a quelli che non hanno forza. Egli guida la lotta per l’emancipazione e per la piena realizzazione del popolo degli oppressi» [1].

Il cristiano non può accontentarsi di avere speranza; deve anche irradiare speranza, essere seminatore di speranza. È il dono più bello che la Chiesa può fare all’umanità intera, soprattutto nei momenti in cui tutto sembra spingere ad ammainare le vele.

L’apostolo Pietro esortava i primi cristiani con queste parole: «Adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi». Ma aggiungeva una raccomandazione: «Tuttavia questo sia fatto con dolcezza e rispetto» (1 Pt 3,15-16). E questo perché non sarà tanto la forza degli argomenti a convincere le persone, quanto l’amore che in essi sapremo mettere. Questa è la prima e più efficace forma di evangelizzazione. Ed è aperta a tutti!

Cari fratelli e sorelle, che lo Spirito ci aiuti sempre, sempre ad “abbondare nella speranza in virtù dello Spirito Santo”!

[1] J. Comblin, Spirito Santo e liberazione, Assisi 1989, 236.

Papa Francesco